Marco Brando

Biografia

Marco Brando è nato a Genova Sampierdarena nel 1958 (è quindi calcisticamente doriano, sebbene tendenzialmente agnostico su questo fronte e su altri più impegnativi), è cresciuto alla Spezia e ha frequentato l’università a Pavia. Giornalista dal 1982, ha lavorato oltre 16 anni all’Unità, dove è diventato inviato e ha seguito, tra l’altro, tutta l’inchiesta “Mani Pulite”. Dopo altre esperienze professionali, nel 2000 è emigrato – controcorrente – dall’allora sedicente Padania alla Puglia, con l’apertura a Bari del dorso di cronaca pugliese del “Corriere della Sera”, il “Corriere del Mezzogiorno”. Per vendicarsi dell’accoglienza (benevola) riservatagli dai pugliesi, nel 2006 ha pubblicato il libro Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia (Palomar, Bari), con prefazione di Franco Cassano (il sociologo). Nel 2008 ha pubblicato Lo strano caso di Federico II di Svevia. Un mito medievale nella cultura di massa, con prefazione e postfazione di due medievisti, Raffaele Licinio e Franco Cardini (Palomar, Bari). Nel 2019 è uscito L’imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia, con prefazione e postfazione dei medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri (Tessere, Firenze).  Nel 2024 ha pubblicato Medi@evo. L’Età di mezzo nei media italiani (Salerno editrice, Roma). Dall’aprile 2007 vive e lavora di nuovo a Milano, dove ha fatto il caporedattore centrale di City, quotidiano free press del gruppo Rcs. In seguito alla chiusura del quotidiano, da aprile 2012 a luglio 2018 è stato caposervizio del settimanale Nuovo di Cairo editore. Attualmente è un libero divulgatore di notizie relativamente obiettive, pensieri opinabili, battute sarcastiche e suggestioni varie. Poi si vedrà.

Pubblicazioni

Medi@evo

È sempre più in voga l’uso di luoghi comuni “medievali” in chiave negativa. Sono stereotipi basati sull’evocazione del “ritorno al Medioevo”, un Evo di mezzo immaginario, segnato da sofferenza, terrore e barbarie.

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Un filo lega il Medioevo vero a quello finto: da alcuni anni se ne occupa il campo di studi della medievistica definito medievalismo, e in questo orizzonte si muove Marco Brando, che si concentra sul ruolo svolto da mass media, giornalisti e social network. Fornendo un abbecedario dei cliché “medievali” dalla cronaca nera a quella rosa, dallo sport alla religione, dall’economia al razzismo, dalla sessualità alla politica, il suo libro vuole essere uno strumento utile per i fan della storia, per i professionisti dei media e, ovviamente, per gli storici.

Eventi a cui parteciperà

Saggistica

5 aprile 2025 ORE 18.30
Castello di legnano – SALA CRIVELLI

Medi@evo – l’età di mezzo dei media italiani

Marco Brando

È sempre più in voga l’uso di luoghi comuni “medievali” in chiave negativa. Sono stereotipi basati sull’evocazione del “ritorno al Medioevo”, un Evo di mezzo immaginario, segnato da sofferenza, terrore e barbarie.