LEGNANO – «Quando vengo a Legnano provo sempre un po’ di disagio, perché sono riconosciuto come il biografo del Barbarossa»: esordisce con una battuta di spirito Franco Cardini, ospite del Festival della Letteratura Storica “La storia fra le righe”, ieri pomeriggio in Sala Previati con il suo nuovo libro dedicato a Vienna.
A presentarlo c’era Paolo Grillo, nome ormai noto a Legnano per i suoi libri sulla Battaglia di Legnano.
Fiorentino, grande studioso di Medioevo ed ex professore universitario, Cardini scrisse per Legnano nel 1998 la prefazione alla prima edizione del libro “Il Palio di Legnano”, edito per la Banca di Legnano. Cavalleria e guerra, francescani e Crociate: i suoi studi e le sue pubblicazioni hanno spaziato in lungo e in largo nell’epoca di riferimento del Palio, e fu il primo a fare divulgazione storica al di fuori degli ambienti accademici.
Il libro su Vienna non è isolato: in passato, Samarcanda, Gerusalemme, Praga, Istanbul, l’Andalusia sono state oggetto di studio per Cardini. «Terre di confine, realtà liminari – ha sottolineato Grillo – in cui il dialogo e lo scontro fra culture emergono».
Cardini ha condotto i presenti in un lungo viaggio attraverso la storia della città austriaca, alla ricerca di quel “lato oscuro” che si distanzia molto dall’immagine elegante della capitale della principessa Sissi. Il focus principale è sulla comunità ebraica viennese: sulla sua fuga da una Russia sempre più intollerante, sulla sua integrazione dapprima bene accolta e poi sulla sua crescita esponenziale, quale Mecca degli intellettuali sionisti, fino ad arrivare alla sua riduzione in un ghetto.
Perché Vienna è così importante per Cardini? «È stata la meta del mio primo viaggio all’estero, a 12 anni, nel 1952. Fu il mio primo amore: la conobbi quando era occupata dai russi. Una Vienna diversa, fatta di lacrime e sangue, e che diede poi i natali politici ad Adolf Hitler».
Cardini ha toccato molti argomenti, fra cui l’idea di Europa di Carlo Cattaneo, la percezione dei lombardo-veneti nei confronti dell’Impero Austriaco e la traduzione cinematografica di Vienna fatta da registi come Orson Welles (Il terzo uomo, 1948) e Liliana Cavani (Il portiere di notte, 1974).
Un viaggio nel viaggio, che Cardini ha condotto magistralmente, affascinando il pubblico in una sala che ha visto i posti tutti esauriti.
La Prealpina